Analisi dei mercati del 09.11.2020

INDICI DI MERCATO

COMMENTO ULTIMA SETTIMANA

Settimana in balia del risultato elettorale che è arrivato, ufficialmente, solo nel fine settimana: Biden è il nuovo presidente americano e, per la prima volta, la vicepresidente sarà una donna: Kamala Harris. Trump minaccia azioni legali (in teoria è possibile un riconteggio fino all’8 dicembre) e sembra che non abbia fatto ancora la consueta e rituale telefonata al vincitore come prevede la prassi per il passaggio ufficiale del testimone. Il Congresso sembrerebbe rimanere spaccato con la Camera in mano ai Democratici e il Senato ai Repubblicani, l’uso del condizionale è dovuto al fatto che in Georgia a gennaio è previsto il ballottaggio quindi la reale e definitiva composizione la avremo solo l’anno prossimo, ma si stima che, nel peggiore dei casi, si dovrebbe arrivare ad una situazione di parità con la vicepresidente democratica a fare da ago della bilancia.

Nonostante non ci sia stata la tanto attesa “blue wave” la reazione del mercato è stata molto positiva con l’azionario in grande spolvero e l’obbligazionario che vede una generalizzata discesa dei rendimenti governativi.

Il mercato obbligazionario governativo americano, in particolare, ha visto notevoli oscillazioni: la probabile e ampia vittoria di Biden aveva portato ad un aumento considerevole dei rendimenti sulle scadenze più lunghe, in relazione alla maggiore spesa fiscale che si prospettava, poi il ridimensionamento dei margini di vittoria e l’ipotesi di un Congresso spaccato ha portato i rendimenti a livelli medi precedenti. Nel comparto azionario la tecnologia (Nasdaq) ha reagito decisamente bene al minore rischio regolamentare legato ad una non schiacciante vittoria democratica.

L’appuntamento con la Fed non ha dato particolari spunti al mercato che era decisamente più attratto dal newsflow elettorale. Powell ha lasciato invariata la politica monetaria, come ci si attendeva, ma ha ripetuto, come ormai tutti i banchieri sempre fanno, che farà tutto il necessario per sostenere l’economia. Ha ribadito che lo stimolo fiscale è estremamente importante perché, nonostante l’economia sia in ripresa, i rischi legati alla pandemia, che non è ancora passata, permangono e occorre tenerne conto.

Fra le altre banche centrali si è riunita anche quella australiana e quella inglese: la RBA ha tagliato i tassi di 15bps portandoli allo 0.10% ed incrementando il QE (programma di acquisto titoli) per aiutare l’economia dato che la recessione “non è finita”; la BOE ha anticipato (di orario) la sua decisione alla mattina presto e ha annunciato di lasciare i tassi fermi allo 0.1% ma di alzare di 150 miliardi di sterline il programma di acquisto di asset (QE) mentre le attese erano per 100 miliardi.

Sul fronte macroeconomico sono usciti forti i dati PMI (indici di fiducia delle imprese) sia in Europa che, soprattutto, negli Stati Uniti con l’indice ISM manifatturiero che arriva a quota 59.3 dai 55.4 di settembre (sopra le attese degli analisti).

Sempre negli Stati Uniti sono stati molto buoni i dati sul mercato del lavoro: i nuovi occupati sono stati pari a 635k (superiore al consenso di 580k) con un tasso di disoccupazione che passa da 7.9% a 6.9%.

Venerdì a mercati chiusi Moody’s si è pronunciata sul rating italiano lasciandolo invariato a Baa3 con outlook stabile. Le motivazioni della decisione di non apportare alcun cambiamento sono legate, come negli altri casi, al fatto che l’Italia beneficia del sostegno della BCE e dell’Unione Europea.

Riassumiamo i vari giudizi che abbiamo avuto nell’ultimo periodo: S&P ha lasciato invariato il rating ma ha alzato l’outlook a stabile; DBRS ha confermato la valutazione pari a BBB high e trend negativo. All’appello manca l’ultima, Fitch, che si esprimerà il 4 dicembre (ricordiamo che ad aprile, in piena emergenza covid, proprio Fitch aveva tagliato il giudizio a BBB- con oultook stabile).

L’IPO di Ant Group (34 miliardi totale) sia a Shanghai che ad Hong Kong sembra essere sospesa (ordine firmato addirittura dal presidente Xi Jinping) per problemi regolamentari. Evento senza precedenti. La sospensione potrebbe essere di almeno sei mesi ed è motivata dal fatto che il regolatore vuole imporre agli istituti di credito online cinesi di accumulare più del proprio capitale per effettuare prestiti. Il business di Ant, che si baserebbe sul microlending (40% dei ricavi nei primi sei mesi di quest’anno), verrebbe quindi danneggiato.

QUESTA SETTIMANA

Continuiamo a monitorare l’evoluzione della pandemia nel mondo. In Asia sembra sotto controllo e anche l’Australia non ha praticamente più misure di contenimento in atto. In Europa sono stati avviati vari lockdown più o meno light e occorre aspettare qualche giorno per vederne i risultati.

Di questa mattina la notizia che il vaccino di Pfizer e BioNTech si è dimostrato efficace nel 90% dei casi studiati nella fase di test. La reazione immediata dei mercati è molto positiva. Sappiamo infatti che un vaccino efficace potrebbe ridurre, se non eliminare, il principale rischio ad oggi presente sui mercati.

Mercoledì 11 e giovedì 12 novembre è in programma il simposio di Sintra (equivalente al Jackson Hole americano della Fed) e la BCE, che ufficialmente si riunirà il 10 dicembre, potrebbe dare degli spunti e delle anticipazioni che sarebbero assolutamente gradite dai mercati. Sono previsti gli interventi di Christine Lagarde (BCE), Andrew Bailey (BOE) e Jerome Powell (Fed).

Oggi lunedì 9, e fino a venerdì 13 novembre, inizia il collocamento riservato agli investitori retail della seconda edizione del BTP futura (Isin IT0005425753) i cui proventi saranno destinati al finanziamento delle misure per affrontare gli effetti della pandemia. La scadenza è di otto anni (invece dei dieci della prima edizione) e le cedole nominali sono staccate semestralmente con tassi prefissati e crescenti (“step up”): 0.35% dal primo al terzo anno, 0.60% dal quarto al sesto e 1% gli ultimi due anni, si tratta di tassi minimi che verranno poi confermati o eventualmente alzati. Nel caso in cui il titolo fosse detenuto fino a scadenza è previsto un premio fedeltà (minimo 1% massimo 3%) che dipende dalla variazione media annua del Pil nominale italiano e che, quindi, aggiunge un rendimento ulteriore tra 0.125% a 0.375% per anno. Il rendimento a scadenza è pertanto 0.76% circa + l’eventuale premio fedeltà; il tutto si confronta con il rendimento a scadenza di un BTP nominale a otto anni che attualmente è intorno a 0.45%. Bisogna considerare due elementi: essendo dedicato ai risparmiatori la volatilità dovrebbe essere inferiore rispetto ai BTP nominali ma non può essere comprato dalla BCE nel suo programma di QE.

Ci avviciniamo alla metà del mese di novembre, dead-line fissata per un accordo sulla Brexit, vedremo se le trattative porteranno da qualche parte o se occorrerà procrastinare di nuovo la scadenza. Ricordiamo che, comunque, la decisione deve essere presa entro la fine dell’anno.

Apple presenterà i nuovi Mac con processore progettato internamente e che andrà a sostituire quello di Intel che è stato usato dal 2006.

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

E finalmente le elezioni americane ce le siamo “forse” tolte… da davanti agli occhi!

Nonostante l’incertezza, che è proseguita per giorni, circa il vincitore e considerate le probabili contestazioni e il fatto che non si è verificata la blue wave o blue sweep democratico, il mercato ha decisamente reagito bene.

Quali possono essere le motivazioni? Come abbiamo più volte evidenziato il programma economico repubblicano è generalmente meglio visto dai mercati (soprattutto per il discorso della tassazione) e il fatto che, anche in caso di Biden presidente, il Congresso diviso impedisca di applicare politiche fiscali aggressive dal punto di vista dell’aumento delle imposte, è gradito ai mercati. Inoltre, indipendentemente dal risultato, un elemento di incertezza è venuto meno e la cosa può solo essere gradita ai mercati.

Adesso dovrà essere annunciato il pacchetto fiscale (non ha più alcun senso procrastinarne la decisione) e la Fed, tutto sommato in stand-by finora, potrà rimettere in moto il suo programma di sostegno utilizzando anche quello di acquisto di obbligazioni societarie (totale 750 miliardi) e quello rivolto a “Main Street” ovvero a sostegno dell’erogazione di prestiti per le PMI (totale 600 miliardi) che finora sono stati decisamente sottoutilizzati (solo 45 miliardi la prima e 4 miliardi la seconda).

Nella prima frase di questa sezione abbiamo usato il termine “forse”, questo perché esiste comunque il rischio che Trump non accetti la sconfitta e quindi non lasci la Casa Bianca con ripercussioni negative sui mercati. Altro motivo di possibile turbolenza, sempre legato alla politica americana, riguarda un possibile passaggio del Senato ai Democratici con conseguenze negative soprattutto per il settore tecnologico.

Intanto sembra che i mercati vogliano godersi il venire meno delle due fonti di preoccupazione e volatilità degli ultimi mesi ovvero le elezioni e la pandemia. Ricordiamoci che i mercati non sono unidirezionali e tendono spesso a iper-reagire. Fasi di correzione o di presa di profitto ci possono essere e andrebbero sfruttate.

Chiaramente molto positive le performance delle nostre linee di gestione, soprattutto quelle azionarie, che fanno un bel balzo in avanti grazie all’ottimo andamento degli indici azionari e obbligazionari. Buono il contributo sia delle commodities che dell’oro. Solo la diversificazione valutaria non ha premiato con l’euro che ha guadagnato nei confronti delle principali divise.

Analisi dei mercati del 23.07.2019

La settimana che si è appena conclusa ha visto un leggero ritracciamento dei mercati azionari soprattutto negli Stati Uniti, con la complicità di qualche trimestrale deludente, e in Italia, a causa delle tensioni politiche al governo. I rendimenti obbligazionari sono calati, soprattutto in Europa, a causa delle aspettative sulle imminenti decisioni della BCE, che peseranno sul settore bancario e sull’Euro.

Mercoledì sera è stato pubblicato il Beige Book, ovvero il report sullo stato dell’economia preparato per la riunione del FOMC di fine luglio. Emerge che gli Stati Uniti si trovano in discreta forma, con un ritmo “modesto” di espansione delle attività, ma con preoccupazioni sulle prospettive future. La causa principale è quella dei dazi: il 28% delle aziende intervistate ha dichiarato di essere stata danneggiata dalle misure protezionistiche ad oggi applicate.

Diversi membri della Fed questa settimana si sono espressi a favore di politiche monetarie molto accomodanti: mercoledì il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha dichiarato che un taglio di 50 bps potrebbe essere appropriato già per fine mese, nella riunione Fed 31 luglio. Anche il presidente della Fed di New York, John Williams, e quello della Fed di Kansas City, Esther George, hanno confermato un atteggiamento molto “dovish”, portando il mercato dei Fed Fund Futures a scontare un rialzo di 50bps al meeting di luglio con una probabilità che è passata dal 20% della settimana precedente al 45%. Nelle ore successive, sono poi giunti chiarimenti che hanno ridimensionato le aspettative.

Mentre negli Stati Uniti c’è qualche segnale macro in miglioramento, in Europa i dati confermano ancora la debolezza dalla Germania. Lo ZEW segnala un ulteriore rallentamento sia nella “current situation” che nelle “expectations”. Inoltre, i dati sui prezzi alla produzione relativi al mese di giugno calano dello 0.4% mese/mese.

Source: Bloomberg

Prosegue la reporting season negli Stati Uniti. Fin ora hanno riportato i dati il 16% delle aziende. Anche se in aggregato sia dai livello di utili che dei ricavi non generano preoccupazioni, alcuni nomi specifici sono stati pesantemente colpiti. Gli utili crescono del 2% superando del 5% le attese, i ricavi crescono del 2.5% superando dell’1% e, inoltre, il 73% delle società ha battuto le stime degli analisti. CSX, società operante nel settore dei trasporti, il giorno in cui ha riportato i risultati, ha perso circa il 10% a causa delle guidance poco incoraggianti sul 2019. Netflix ha riportato un numero di abbonati pari alla metà di quelli attesi per il trimestre e il titolo ha corretto del 10%. Alcoa, principale produttore di alluminio, ha tagliato le stime di crescita della domanda per la seconda volta in tre mesi citando sempre le dispute commerciali.

Per quanto riguarda le banche, Citigroup ha riportato EPS, ovvero gli utile per azione, superiori alle attese degli analisti. Nonostante minori ricavi derivanti dalle attività di trading, a migliorare i risultati hanno contribuito l’operazione straordinaria relativa alla quotazione di Tradeweb market, il buyback dei mesi scorsi e da un tax rate più favorevole. Morgan Stanley, nonostante il calo degli utili pari al 10%, ha battuto le stime sia dei ricavi che di EPS, grazie alla divisione di Wealth Management. Solo Wells Fargo, fra le banche principali, ha sottolineato il problema a livello di sostenibilità dei margini, in caso di tassi in ulteriore ribasso.

Nello scorso commento avevamo sottolineato come varie società stessero approfittando dei tassi bassi per emettere nuovi bond. Questa settimana è stata la volta di Banca Monte dei Paschi di Siena che ha emesso un bond subordinato per 300 milioni ad un tasso del 10.5%.

Il contesto di tassi bassi continua a favorire le quotazioni dell’oro che si mantengono ormai stabilmente superiori ai 1400 dollari/oncia. E’ interessante osservare, a conferma di quanto detto, la correlazione positiva tra oro e il valore totale dei bond con negative yield. Questi ultimi arrivano a superare i 13 trillions di dollari.

Souce: Bloomberg

In UK, infine, il parlamento sta varando delle misure per impedire a Boris Johnson, che probabilmente diventerà primo ministro entro la fine dell’estate, un No-Deal Brexit. La sterlina, che si era indebolita fino a superare il livello di 0.90 contro l’euro, sulla notizia ha marginalmente recuperato.

QUESTA SETTIMANA

L’evento principale della settimana è la riunione della BCE che si terrà giovedì 25 . Ci si attende un impegno a mantenere i tassi negativi fino a quando sarà necessario e l’apertura a portarli, eventualmente, ancora più in negativo, downturn bias.

Il possibile taglio immediato del deposit rate, da -0.40% a -0.50%, attualmente è scontato dal mercato con probabilità del 35%. Il rischio però è di avere un impatto negativo sulla credibilità della banca stessa. E’ probabile, e auspicabile, l’annuncio di nuove misure sull’Asset Purchase Programme, ovvero il programma di acquisto di titoli pubblici e privati. Si ipotizza che, in un nuovo round di QE, si possano includere anche i bond senior bancari.

Souce: Bloomberg

Sembra che la BCE stia pensando di adottare un target “simmetrico” di inflazione. In questo modo, si tollererebbero periodi di inflazione superiore al target del 2% dopo periodi di inflazione inferiore. La reazione sui mercati obbligazionari è stata, ovviamente, molto positiva.

In settimana avremo anche la pubblicazione dei dati sui PMI preliminari per il mese di luglio, sia in Europa che in USA, che contribuiranno a dare un’idea sul generale quadro macro. Le attese sono per una sostanziale stabilizzazione in Eurozona e un parziale recupero negli Stati Uniti.

Venerdì verrà pubblicato il dato preliminare sul Pil americano del secondo trimestre: le attese sono per un rallentamento dal 3.1%, trimestre/trimestre annualizzato, all’1.8%.

Sul fronte politico da monitorare la tenuta del Governo in Italia, l’iter di insediamento del nuovo governo in Spagna e la possibile indicazione di Boris Johnson come nuovo premier britannico.