Analisi dei mercati del 06.04.2021

INDICI DI MERCATO

LA SCORSA SETTIMANA

Settimana positiva per i principali listini azionari: nel complesso guadagnano il 2.10% (MSCI World), con una sovraperformance del settore tecnologico (+4.88% Nasdaq 100) e del comparto small-cap (+4.92% Russell 2000). Sul fronte obbligazionario, stabili i rendimenti dei titoli governativi, mentre la buona performance della componente corporate ha portato ad un restringimento degli spread. Per quanto riguarda le materie prime, la settimana ha visto un calo del prezzo del petrolio in conseguenza alla riunione OPEC+.

Sicuramente, il driver principale della settimana è stato rappresentato dal piano d’investimenti iderato dall’amministrazione Biden: si parla di investimenti per $2.25 trillion. Nel dettaglio, il piano dovrebbe essere attuato su un periodo di otto anni (quindi si ipotizza una rielezione democratica alla fine del primo mandato di Biden) e prevedere 620 miliardi per i trasporti, tra i quali un raddoppio dei fondi federali per il trasporto pubblico, 650 miliardi da investire per migliorare la qualità della vita dei cittadini americani (dal miglioramento della rete idrica, al miglioramento delle connessioni di rete). Altri 580 miliardi dovrebbero venire destinati al miglioramento e rafforzamento del settore manifatturiero a stelle e strisce (180 miliardi dovrebbero essere indirizzati a quello che è stato definito il più ambizioso progetto di ricerca e sviluppo industriale che non abbia uno scopo militare). Infine, 400 miliardi saranno destinati al potenziamento dei servizi di assistenza ad anziani e disabili.

Il governo americano, per poter finanziare questo ingente piano, starebbe ipotizzando di aumentare la tassazione alle imprese dal 21% al 28%, e di inserire una tassazione del 21% per gli utili d’impresa generati all’estero. Ovviamente le modalità con e quali il governo USA vorrebbe finanziare i progetti hanno fin da subito suscita aspre critiche dall’ala Repubblicana del Congresso, da sempre molto restia ad aumentare la tassazione ai privati.

Sul fronte della lotta alla pandemia, Pfizer e BionTech hanno annunciato che nella fascia d’età tra 12 e 15 anni il loro vaccino ha un’efficacia del 100% nel prevenire forme gravi dell’infezione; i risultati, se confermati da studi su campioni più ampi, permetterebbero di allargare la platea di persone vaccinabili, e di riprendere l’attività scolastica in presenza, allentando quindi ulteriormente le restrizioni in atto in diversi paesi.

Grazie alle dosi di vaccino ricevute e al continuo lavoro dei sanitari, molti stati americani stanno iniziando a somministrare le vaccinazioni anche alle fasce più giovani della popolazione (sotto i 55 anni). Le decisioni prese hanno portato l’amministrazione Biden a dichiarare che dal 19 aprile il 90% della popolazione adulta sarà ammissibile per i vaccini. Nonostante questi sviluppi positivi, però, il governo americano ha messo in guardia i cittadini sulla risalita dei contagi tra i non-vaccinati, soprattutto in quegli stati che hanno rilassato maggiormente le restrizioni.

Sull’altro lato dell’Atlantico, la Commissione Europea ha annunciato di essere riuscita a consegnare 100 milioni di vaccini ai paesi membri nel primo trimestre 2021, rispettando quindi l’obiettivo che si era prefissata nella fase preparatoria della campagna vaccinale.

L’ufficio di statistica britannico ha riportato che circa metà della popolazione inglese ha gli anticorpi contro COVID-19. Il report è una nuova iniezione di fiducia per il governo di Boris Johnson, alle prese con il graduale allentamento delle restrizioni.

Tra i paesi che hanno attuato una campagna di contenimento del virus senza lockdown ricordiamo sicuramente la Svezia: in settimana, il ministero della salute svedese ha consigliato di non ridurre il livello delle restrizioni attuali, poiché stanno registrando un aumento del numero dei contagi.

Tra i principali dai macroeconomici usciti la scorsa settimana ricordiamo che:

In Europa, mercoledì 31 marzo, è stato pubblicato il dato sull’inflazione dell’Eurozona: per il mese di marzo i prezzi dell’area a moneta unica sono cresciuti dell’1.3% anno su anno, in accelerazione rispetto allo 0.9% YoY del mese di febbraio. Il prezzo degli energetici ha avuto un impatto considerevole sull’accelerazione dell’inflazione, e ci si attende che ne abbia anche nei prossimi mesi. Tuttavia, si dovrebbe avere un fattore di attenuazione nella dinamica del prezzo dei prodotti alimentari, che la scorsa primavera, causa i lockdown generalizzati, aveva subito una brusca impennata.

L’indice di fiducia dei consumatori americani, pubblicato martedì 30, ha evidenziato un miglioramento delle prospettive per il mese di marzo, raggiungendo il valore più alto da oltre un anno. I consumatori si dicono fiduciosi sul futuro perché grazie alle vaccinazioni continue e agli stimoli governativi le imprese potranno tornare rapidamente operative, rafforzando la ripresa economica.

L’indice ISM Manufacturing, pubblicato negli Stati Uniti, ha raggiunto, nel mese di marzo 2021, il livello più alto dal 1983. Nel dettaglio l’indice che segnala la fiducia degli addetti agli acquisti delle imprese ha fatto registrare un valore di 64.7 da 60.8 del mese di febbraio. Le buone prospettive per il settore manifatturiero americano sono rappresentate anche in entrambe i sottocomponenti dell’indice ISM, nuovi ordini e produzione, che hanno fatto registrare il valore più alto dal 2004 ed evidenziano un’accelerazione della domanda sia da parte dei consumatori che delle imprese.

Infine, tra gli eventi più importanti accaduti nella scorsa settimana segnaliamo che:

La crisi del Canale di Suez, causata dall’incaglio di una nave cargo, si è risolta lunedì 29, quando i rimorchiatori sono riusciti a liberare la nave e a far riprendere il traffico attraverso l’importante snodo commerciale.

Il gruppo di produttori di petrolio OPEC+ si è riunito la settimana scorsa. I membri del cartello si sono detti fiduciosi in un recupero della domanda di greggio nel prossimo futuro, grazie ad un incremento dell’attività economica mondiale ed hanno quindi optato per un incremento graduale della produzione di oro nero nel mese di maggio. La decisione ha parzialmente sorpreso gli analisti che si attendevano l’estensione dei tagli anche per il mese di maggio.

Un segnale delle migliorate condizioni sanitarie, che stanno permettendo il ritorno all’attività è dato anche da un recente sondaggio effettuato negli Stati Uniti da parte dell’Associazione Nazionale del Caffè, che ha evidenziato come almeno metà dei lavoratori americani abbia già fatto ritorno in ufficio, e come sia cambiato il modo di consumare caffè, sempre più orientato agli ordini attraverso app e drive-through.

La controversia legata ad Archegos Capital Management ha continuato a interessare gli investitori e si è arricchita di nuovi particolari: le banche creditrici del family office aveva provato, senza successo, a trovare un compromesso che non causasse perdite significative.

Credit Suisse ha dichiarato che si attende miliardi di dollari di perdite dalle operazioni con Archegos Capital; la banca svizzera era finita recentemente sotto la lente d’ingrandimento degli investitori perché coinvolta nel fallimento del fondo di investimenti alternativi Greensill Capital.

I primi giorni di quotazione di Deliveroo hanno fatto segnare una performance -27.69%. La società è stata fortemente penalizzata perché diversi asset managers hanno deciso di non partecipare all’IPO in quanto criticano fortemente la politica di trattamento dei riders, perché non si allinea a nessun principio socialmente responsabile messo in atto dagli investitori. Questo fenomeno ha evidenziato come sempre più persone abbiano allargato lo spettro delle proprie valutazioni ESG, non concentrandosi più solamente sull’impatto ambientale dell’attività di un’impresa, ma approfondendo anche l’impatto sociale.

La società di pagamenti elettronici Paypal ha annunciato che inizierà a consentire, al momento in US, pagamenti anche tramite cryptovalute. I clienti che vorranno potranno convertire le loro cryptomonete in altre valute al momento del pagamento al fine di permettere l’utilizzo di una nuova forma di pagamento: gli utilizzatori non si scambieranno quindi cryptovalute, ma chi vorrà usarle per pagare dovrà effettuare una conversione in altra valuta. La scelta della conversione da crypto a valuta reale è dettata dalla necessità per i venditori di non detenere liquidità con un’alta volatilità.

QUESTA SETTIMANA

Il numero di contagi da coronavirus è tornato a salire nell’ultimo periodo, quindi gli investitori terranno un orecchio teso alle news riguardanti gli sforzi per contenere questa terza ondata, mentre continuano le campagne vaccinali e le varie economie riprendono l’attività economica che si è interrotta in questi mesi di lockdown.

Lunedì 5 aprile è iniziato il forum di primavera del Fondo Monetario Internazionale, a cui parteciperanno diversi presidenti di banche centrali e ministri dell’economia per discutere della nascente ripresa economica, e di lotta al cambiamento climatico. Durante il forum verranno anche presentate le ultime previsioni economiche redatte dal Fondo Monetario Internazionale.

Sempre lunedì 5, negli Stati Uniti, è stato pubblicato l’indice ISM dei servizi: come già avvenuto per la sua controparte manifatturiera, l’indice ha fatto registrare un dato record (questa volta dal 1997) e al di sopra delle attese del mercato, segnalando che anche il settore dei servizi americano è in buona salute, grazie al graduale calo delle restrizioni che permettono il riavvio dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia.

Martedì 6 sono stati pubblicati i dati sulla disoccupazione nella Zona Euro e in Italia. Entrambi i dati hanno evidenziato una sostanziale stabilità rispetto ai valori di febbraio a causa delle recenti chiusure introdotte per contrastare l’aumento dei contagi dell’ultimo periodo.

Mercoledì 7 la Federal Reserve pubblicherà le minute della riunione di marzo, che potrebbero far luce su eventuali dissensi riguardanti l’attuale livello del programma di acquisti della banca centrale americana.

Sempre mercoledì, sul fronte dei dati macroeconomici, saranno pubblicati i dati PMI dei servizi per i paesi europei relativi al mese di marzo. Gli analisti si attendono una sostanziale stabilità, ancora in territorio di contrazione, dell’indice del settore dei servizi a causa dell’aumento dei contagi che sta comportando un inasprimento delle misure contenitive in diversi paesi dell’Eurozona.

Un dato importante per comprendere meglio il livello dell’attività economica globale potrebbe arrivare mercoledì con la pubblicazione delle esportazioni di rame da parte del Cile, uno dei principali produttori a livello mondiale del metallo industriale.

CONSIDERAZIONI FINALI

They can test us as much as they want.

Christine Lagarde ha dichiarato che la recente dinamica dei rendimenti governativi non è preoccupante, ma certamente i funzionari di politica monetaria sono pronti a mettere in campo ogni strumento che sarà ritenuto necessario per mantenere le attuali condizioni di finanziamento nell’area euro.

Questa è l’ennesima conferma che i banchieri centrali non stanno pensando di rialzare i tassi d’interesse, soprattutto perché condizioni di finanziamento accomodanti sono ritenute indispensabili per poter finanziare i piani d’investimento che i vari governi stanno approntando al fine di supportare la nascente ripresa economica.

Sotto questo punto di vista, gli investitori, ormai consapevoli che la campagna vaccinale sta progredendo incessante e permetterà la riapertura delle diverse economie, stanno spostando la propria attenzione proprio verso i piani di stimolo governativi: il piano d’investimento statunitense è ritenuto essenziale per permettere una rapida ripresa economica. Sul fronte europeo invece, gli investitori attendono di capire quali saranno i principali driver dei piani nazionali e come essi si collegano alle raccomandazioni della Commissione Europea riguardanti gli investimenti green e di lungo termine.

POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

Anche a fronte delle recenti decisioni da parte dei principali governi riguardanti i piani di stimoli e d’investimenti che si stanno delineando sia in Europa che, soprattutto, negli Stati Uniti, può avere senso orientare parte dell’allocazione verso temi più mainstream.

Il trimestre appena conclusosi ha fatto registrare performance molto positive per tutte le linee di gestione.

La scorsa settimana, ultima del primo trimestre, si è conclusa con performance positive su tutte le linee di gestione. In particolare, la linea Chronos ha ridotto parte del divario che aveva subito con la linea aggressiva grazie al buon rimbalzo del settore tecnologico.

La SICAV SCM Stable Return continua la sua performance positiva e raggiunge il suo massimo storico a 108.91.

Analisi dei mercati del 16.11.2020

INDICI DI MERCATO

COMMENTO ULTIMA SETTIMANA

Prosegue il buon andamento dei mercati finanziari che da inizio novembre, grazie alle elezioni americane e alle buone notizie sul fronte dei vaccini, hanno messo a segno una discreta performance: la settimana che si è appena conclusa ha visto, infatti, una partenza con il botto soprattutto grazie al fatto che il vaccino di Pfizer ha dimostrato nei test che l’efficacia si posiziona molto in alto, circa al 90% e questo è un dato decisamente ottimo poiché nessun vaccino, di solito, raggiunge questi livelli ma mediamente si attesta al 60%. Curioso che il CEO di Pfizer il giorno della notizia ha venduto il 62% della sua partecipazione (circa 130.000 azioni): anche se la vendita era stata prevista ad agosto la mossa non è stata particolarmente apprezzata.

La particolarità del vaccino di Pfizer/BioNTech è che si tratta di un messenger RNA (mRNA) che quindi agisce sull’organismo attraverso la creazione di proteine spike (quella che permetterebbe al virus di agganciarsi alle cellule umane ma non di tutto il resto di cui il virus ha bisogno per diffondersi) che stimolano la produzione degli anticorpi; i vaccini tradizionali invece iniettano una piccola dose di virus preformato (tipo quello del raffreddore adattato al nuovo coronavirus) o depotenziato. Questo fattore apre la strada ad un nuovo filone di ricerca e rende probabilmente più scalabile la produzione perché richiede tempi decisamente inferiori in fase di produzione. Se il 90% di successo è decisamente una percentuale alta occorre considerare anche due fattori critici: il vaccino richiede una doppia somministrazione e il trasporto va fatto a temperature molto basse (l’RNA solitamente richiede circa -70°/80°).

Qualche giorno dopo la Russia ha annunciato che anche il suo vaccino Sputnik ha un tasso di successo superiore al 90% (92% per la precisione).

Ricordiamo, inoltre, che sono in fase finale anche altri vaccini tra i quali quello di Astrazeneca/Oxford (che segue la tecnologia tradizionale e che, per questo, richiede una singola somministrazione e minori difficoltà di trasporto) e Moderna (con un vaccino molto simile a quello di Pfizer basato sulla tecnica mRNA).

Di tutti i vaccini il fattore critico è l’efficacia sulle categorie più delicate e in particolare sulla popolazione anziana perché da lì si capirà quale sarà la migliore campagna di vaccinazioni.

Intanto l’Europa è riuscita a raggiungere un accordo con Pfizer/BioNTech per la fornitura di 200 milioni di dosi di vaccino (e forse altri 100 milioni nel 2021)

Le performance dei mercati azionari da un punto di vista settoriale sono state parecchio divergenti: i temi che avevano trainato i mercati quest’anno sono stati penalizzati e fra questi abbiamo la componente tecnologica americana soprattutto legata allo “stay at home” business quale, ad esempio, Amazon, Zoom, Netflix…mentre settori quali il trasporto aereo, il turismo e, in generale, i settori legati alla normale attività e movimentazione ne hanno tratto beneficio.

Decisamene buona la performance del settore bancario che beneficia della possibilità che venga sbloccato il pagamento dei dividendi se l’emergenza sanitaria finisce. In tal caso nel 2021 si avrebbe una doppia cedola (2019 e 2020) che fa diventare i titoli del settore decisamente interessanti.

Il prezzo del petrolio (e quindi il settore energy) è salito considerevolmente sia sulle aspettative di forte ripresa economica legata alla possibile fine della pandemia sia per le attese dell’annuncio di un taglio della produzione Opec+ questo mese.

L’oro, invece, ha corretto come tutti i safe assets (Yen giapponese e franco svizzero) fanno in una fase di risk-on e perché l’aumento dei tassi nominali rende l’investimento sul metallo prezioso meno attraente.

Fortunatamente la notizia del vaccino di Pfizer si è contrapposta, negli Stati Uniti, al rischio che la politica sanitaria di Biden potesse mirare a combattere la pandemia in modo più aggressivo di Trump e, quindi, con lockdown più decisi che avrebbero decisamente compromesso la ripresa economica.

La partita elettorale americana non si è ancora conclusa definitivamente fintanto che Trump non ammette la sconfitta. Anche il presidente del Senato, Mitch McConnell, ha dichiarato in settimana che il presidente ha totalmente ragione nel volere contestare la vittoria di Biden in alcuni stati mentre il ministro della giustizia, William Barr, ha autorizzato i procuratori federali ad avviare le indagini su presunte frodi elettorali. La Georgia, intanto, annuncia il riconteggio dei voti mentre l’Arizona conferma la vittoria di Biden. Tutto questo rischia di fare proseguire l’incertezza negli Stati Uniti. La definitiva composizione del Congresso, inoltre, sarà nota solo dopo il ballottaggio in Georgia di inizio gennaio che, ricordiamo, nomina due senatori e qualora dovessero risultare democratici si avrebbe una situazione di pareggio in Senato. Teniamo presente che nel 2022 ci saranno negli Stati Uniti le elezioni di mid term che potrebbero modificarne ancora la composizione.

In Europa si fanno passi avanti sul bilancio comunitario: la Commissione bilancio dell’Europarlamento ha annunciato che è stato trovato un accordo preliminare con il Consiglio sul finanziamento 2021-2027 associato al Next Generation EU. Il totale dei fondi è stato alzato a 16 miliardi (mediazione tra i 39 richiesti dal parlamento e i 9 del Consiglio). Una prima tranche dell’esborso, pari al 10% dei fondi, dovrebbe essere erogata nella prima metà del prossimo anno. Dovrebbero essere previste due tranche all’anno.

Durante il forum digitale della BCE sulle banche centrali che di solito si svolge a Sintra, Christine Lagarde ha confermato che PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme – il programma di acquisto titoli legato alla pandemia) e il TLTRO (Targeted Long Term Refinancing Operation – i prestiti agevolati alle banche, attualmente al -1% di interesse) rimangono i principali strumenti nelle mani della BCE per affrontare le attuali difficoltà e potranno essere incrementati significativamente sia per ammontare che durata (ricordiamo che il PEPP non deve rispondere ai capital key – ovvero le percentuali di acquisto da rispettare per ogni stato membro). La politica rimarrà espansiva a lungo anche dopo la fine della pandemia per evitare che la maggiore spesa fiscale dei governi si traduca in tassi creditizi più alti. L’inflazione è attesa rimanere negativa per un periodo più lungo di quello inizialmente stimato a causa dei lockdown. Anche il presidente della Fed Jerome Powell è intervenuto al forum: pur ammettendo che un vaccino efficace è una buona notizia per il medio termine, ritiene che i prossimi mesi potrebbero essere difficili; l’economia americana è su un solido percorso di ripresa ma la continua diffusione della pandemia rappresenta il rischio più grande.

Un paper della BCE, che è stato appena pubblicato, ha fatto un’analisi del livello di tassi negativi oltre il quale in Europa si avrebbero più effetti collaterali che benefici: questo livello è stato individuato nel -1% e fa, quindi, ipotizzare un ancora ampio margine di manovra per la BCE.

Abbiamo citato qualche settimana fa le emissioni Sure dell’Unione Europea e come potessero entrare in competizione con i tradizionali risk-free bond in Eurozona ovvero quelli tedeschi. Ad oggi il divario di rendimento fra sovranazionali UE e Bund è ancora a favore dei primi: i Bund hanno un rendimento di circa -0.55% a fronte di -0.30% degli “eurobond”. Questo divario dovrebbe essere destinato a scomparire soprattutto se la BCE decidesse di includerli in maniera più massiccia nel programma di acquisto.

Ad ulteriore conferma della forza dell’economia cinese sono i dati del “Single day” in Cina, ovvero la giornata (che cade l’11 novembre) e che può essere paragonata al BlackFriday americano o al Cyber Monday: le vendite di Alibaba sono state pari a circa di 75 miliardi che confrontate con i dati sul BlackFriday pari a circa 38 miliardi danno una chiara idea di quanto i consumi cinesi siano forti.

La seconda emissione del BTP futura si è conclusa con un totale di 5.7 miliardi di euro di titoli emessi con scadenza 19 novembre 2028. Il titolo inizierà a trattare sul MOT il 17 novembre. I tassi sono stati confermati ai seguenti livelli: per i primi tre anni pari a 0.35%, per i successivi tre è pari a 0.60% e per gli ultimi due pari a 1%.  La prima edizione (a luglio) si era chiusa con una raccolta di quasi 6.5 miliardi.

Il Tesoro probabilmente rallenterà un po’ la frequenza delle emissioni considerato che la liquidità accumulata è sufficiente: si presume, quindi, che negli ultimi mesi dell’anno i collocamenti saranno inferiori rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso di circa il 30%.

La domanda maggiore dell’offerta (quasi il doppio) dei Bot annuali collocati in settimana (5.5 miliardi di euro) ha consentito di fare raggiungere al rendimento il nuovo minimo storico di -0.478%.

QUESTA SETTIMANA

Per il secondo lunedì consecutivo un’azienda farmaceutica ha annunciato i successi dei test sul vaccino di sua produzione: questa volta si tratta di Moderna che dichiara che l’efficacia è risultata del 94.5% (meglio del 90% di Pfizer e del 92% dello Sputnik russo) e, inoltre, ci sono minori problemi di trasporto perché la temperatura richiesta non è bassa come quella imposta da Pfizer e, anzi, il vaccino può essere trasportato e mantenuto ad una temperatura normale per circa 12 giorni. Impatto decisamente positivo sul titolo Moderna (circa +10% in pre-market) e in generale sul mercato con una reazione simile a lunedì scorso.

Stamattina sono usciti i dati in Cina sulla produzione industriale e le vendite al dettaglio: la prima cresce più del previsto (+6.9% anno/anno) mentre le seconde crescono un po’ meno delle attese a +4.3% ma comunque al ritmo più rapido dell’anno. I dati confermano la forza dell’economia cinese.

Martedì è previsto il dato sulle vendite al dettaglio per il mese di ottobre negli Stati Uniti: le attese sono per una crescita (+0.5% mese/mese) per il sesto mese consecutivo anche se ad un ritmo minore. Segnaliamo che il livello raggiunto ha superato quello pre-pandemico. Anche la produzione industriale è attesa in crescita dell’1%.

Martedì si riunirà l’Opec+ per decidere se posporre l’aumento della produzione inizialmente deciso per gennaio.

La nuova scadenza per trovare un accordo sulla Brexit è stata fissata per giovedì 19 novembre. Da monitorare l’impatto sulla sterlina. Boris Johnson, intanto, è in autoisolamento dopo essere entrato in contatto con un positivo Covid.

Il Tesoro potrebbe tornare ad emettere un BTP in dollari, l’ultimo è stato emesso circa un anno fa dopo nove di assenza. La data di scadenza dovrebbe essere febbraio 2026 e forse anche novembre 2050. Anche i retail avranno modo di partecipare al collocamento ma ovviamente dipenderà dal taglio minimo che un anno fa è stato molto alto. La Sec ha autorizzato un’emissione massima di 4 miliardi di dollari tuttavia tale cifra potrà essere superata qualora dovessero esserci anche investitori non statunitensi che non rientrerebbero nel massimale; il BTP in dollari di un anno fa, infatti, era stato autorizzato per 6 miliardi ma poi grazie alla domanda extra-US si è arrivati a 7 miliardi.

CONSIDERAZIONI FINALI E POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE

La ricetta per il buon andamento dei mercati prevede, fondamentalmente, tre ingredienti: 1) banche centrali a supporto (e le abbiamo), 2) politiche fiscali espansive (ci siamo quasi, dipende dai governi) e 3) una cura/vaccino che metta fine alla pandemia (sembra ci stiamo avvicinando con, forse, il vaccino di Pfizer-BioNTech e Moderna e la cura di anticorpi monoclonali di Eli Lilly). Siamo quindi sulla buona strada.

La reazione violenta dei mercati alla notizia di Pfizer ha dimostrato come il posizionamento fosse sbilanciato a favore dei c.d. “stay at home” business e fuori da settori come settore aereo, turismo, trasporti etc.  I mercati improvvisamente hanno deciso di guardare oltre la recessione attuale perché, finalmente, se ne può intravedere una fine.

Ricordiamoci che, a fronte di un potenziale ritorno alla normalità, la reazione dei mercati può comportare un repricing dei rendimenti obbligazionari governativi (come abbiamo visto) che quando salgono hanno delle conseguenze negative sulle valutazioni azionarie. La risalita dei governativi può essere positiva se la curva si irripidisce perché si stima una maggiore crescita (in tal caso l’impatto su titoli ad alta crescita potrebbe essere negativo) oppure negativa se salgono i tassi a breve perché si ipotizza una non così forte accondiscendenza delle banche centrali.

Tutti i movimenti dei mercati sopracitati devono essere, ovviamente, monitorati e analizzati per capire se cambiano lo scenario di fondo o creano opportunità di trading. Se si crede che le banche centrali resteranno accomodanti allora si deve anche credere che i rendimenti non verranno fatti salire troppo. Torna, così, il tema della MMT (Modern Monetary Theory) ovvero la monetizzazione del debito pubblico da parte delle banche centrali. Per quanto riguarda gli Stati Uniti la Fed dovrebbe finanziare la politica fiscale e, addirittura, esserne complementare qualora, in caso di Senato repubblicano, il pacchetto fiscale dovesse essere ridotto.

La rotazione settoriale (da tech a banche, da “growth” a “value”, in generale da Covid winners a laggard), di cui abbiamo avuto un assaggio nei giorni successivi all’annuncio di Pfizer, è destinata a perdurare qualora, come ci si auspica fortemente, si arrivi a controllare e porre fine alla pandemia da Covid19. È, comunque, vero che alcuni temi, soprattutto tecnologici, che si sono risvegliati e consolidati con la pandemia, sono destinati a resistere perché certe abitudini sono radicalmente cambiate.  Nel mentre ci saranno false partenze o stop&go di cui potrebbe essere utile approfittare.

Settimana molto positiva per le nostre linee di gestione soprattutto quelle azionarie: l’esposizione al settore bancario europeo ha dato un notevole contributo.