INDICI DI MERCATO
LA SCORSA SETTIMANA
Settimana che sembrava improntata al ribasso, ma nella giornata di venerdì abbiamo assistito ad un sostanzioso recupero che ha permesso ai principali listini di riportarsi vicino a nuovi massimi. Sostanzialmente stabile il comparto azionario (MSCI World +0.19%), mentre il settore tecnologico (Nasdaq 100 -0.82%) è stato ancora frenato dai timori di un rialzo dei tassi d’interesse. A livello geografico, invece, vi è stata una leggera sovraperformance dell’area europea (Eurostoxx 50 +1.06%) rispetto a quella americana (S&P 500 +0.86%). Stabile anche il comparto obbligazionario governativo, così come gli spread europei tra paesi “core” e periferici.
Durante la loro audizione al Senato degli Stati Uniti, il Segretario al Tesoro Janet Yellen e il presidente della Federal Reserve Jerome Powell hanno dichiarato che l’economia americana è sulla strada di una buona ripresa, ma le insidie lungo il percorso possono essere molteplici. Per entrambi, il controllo della pandemia attraverso la campagna vaccinale è essenziale per permettere all’attività economica a stelle e strisce di riprendere forza e un supporto decisivo arriverà anche dall’attuazione del Rescue Plan, il pacchetto di stimoli fiscali votato recentemente dal Congresso americano.
In un nuovo segnale di normalizzazione del sistema bancario americano, la Federal Reserve, in accordo con altri regolatori, ha comunicato che sta ipotizzando di rimuovere i limiti alla distribuzione di dividendi e al riacquisto di azioni che erano stati imposti al settore nel periodo di pandemia.
Powell ha anche dichiarato che è prevista una ripresa dell’inflazione per l’anno in corso, ma non causerà un cambiamento di politica monetaria, in quanto è considerata di modesto impatto e soprattutto di breve durata.
Una rassicurazione per gli investitori in questo senso è arrivata venerdì 26 con la pubblicazione del dato dell’indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE Deflator): nel mese di febbraio 2021 l’indice ha fatto registrare una crescita di 1.6% rispetto a febbraio 2020. Il dato è molto importante in quanto si tratta dell’indice dei prezzi osservato e analizzato dalla Federal Reserve per prendere le decisioni di politica monetaria.
L’amministrazione Biden sta ipotizzando di permettere ai singoli stati di ridurre la propria tassazione, per stimolare ulteriormente l’attività economica. Tuttavia, dopo la crescente preoccupazione dell’ala Repubblicana del Congresso, il governo americano ha specificato che la riduzione delle tasse non dovrà prevedere l’uso dei fondi federali per compensare le ridotte entrate.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale, siamo arrivati alla terza settimana in cui le vicende legate il vaccino Astrazeneca tengono in apprensione gli investitori e i governi. La querelle circa la sua efficacia si è arricchita ad inizio settimana quando il panel della FDA che sta esaminando il vaccino inglese ha dichiarato che esso ha un’efficacia preventiva del 79%, quindi sopra la soglia minima del 70% per poter procedere con l’approvazione. Successivamente, il 23 marzo, lo stesso panel di esperti è uscito con una nota di aggiornamento dichiarando che i dati ricevuti e su cui si basava la valutazione erano datati al 17 febbraio, spingendo molti a dubitare della reale efficacia del siero inglese. La nota ha fatto sì che Astrazeneca presentasse dati aggiornati che hanno evidenziato un’efficacia ridotta rispetto al 79% osservato all’inizio.
A causa del crescente numero di contagi nel paese e delle inefficienze da parte dei Land, la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che è pronta a introdurre nuovamente un inasprimento del lockdown durante il periodo pasquale; inasprimento che è stato sospeso dopo le critiche arrivate al governo di Berlino da più parti del paese.
Sul fronte dei dati macroeconomici:
I dati preliminari riguardanti gli indici PMI europei, usciti in rialzo rispetto ai dati di febbraio e sopra le attese del mercato, evidenziano un miglioramento delle prospettive economiche segnalato dalle imprese.
Le migliorate prospettive sono segnalate anche dalla pubblicazione degli indici di fiducia di imprese ed investitori rilasciati in Germania e Italia. In particolare, nonostante le nuove restrizioni imposte in Germania per contrastare il recente aumento di contagi, le imprese si dicono fiduciose per il futuro, in quanto con il prosieguo della campagna vaccinale vedono le restrizioni solamente nel breve termine.
Tra gli eventi degni di nota accaduti la scorsa settimana trova posto l’incidente accaduto nel Canale di Suez, dove una nave cargo si è arenata. L’incidente ha causato il blocco della navigazione del canale comportando lo stop di tutte le navi che avrebbero dovuto transitare dall’importante snodo marittimo. Le operazioni di liberazione della nave dall’incaglio sono già iniziate, ma potrebbero durare alcuni giorni, comportando numerosi ritardi nello scambio di merci, tra cui i prodotti petroliferi.
Venerdì 26 marzo, nonostante il tono positivo dei mercati, si è assistito a un fenomeno di block trading intenso, per un controvalore di circa $20 miliardi, che ha interessato alcune società mirate (ViacomCBS, Discovery, Tencent Holding, e Baidu tra le più conosciute).
Le vendite sono state originate da un singolo family office, Archegos Capital Management, operante attraverso leva finanziaria, che è stato costretto a liquidare il proprio portafoglio in seguito all’impossibilità di presentare le garanzie richieste dalle banche creditrici.
Sebbene la vendita di consistenti quote societarie non sia un fenomeno inusuale, il numero di società oggetto, l’ammontare delle operazioni coinvolte e la loro simultaneità, hanno portato molti ad interrogarsi sulla bontà dell’investimento a leva e sull’impatto che può avere su chi finanzia questo tipo di attività.
Il proprietario del family office coinvolto era già noto alle cronache in quanto nel 2012 aveva patteggiato con la SEC una sanzione di $44 milioni per trading illegale.
QUESTA SETTIMANA
L’evolversi della pandemia e il progredire delle campagne vaccinali sono al centro dei pensieri degli investitori in quanto il miglioramento della situazione sanitaria è essenziale per permettere all’attività economica di prendere vigore.
Su questo fronte si segnala che lunedì 29 marzo, è terminato il periodo di lockdown duro in Gran Bretagna: si potrà quindi tornare a riunirsi in gruppi di sei persone, fare attività sportiva all’aperto, e il governo non imporrà più la raccomandazione di rimanere nelle proprie abitazioni, ma una più generale di non fare viaggi non necessari. Sono comunque vietati i viaggi strettamente non necessari al di fuori dei confini nazionali. Se le condizioni sanitarie lo permetteranno, il governo di Boris Johnson prevedrà di allentare ancora le limitazioni il 12 di aprile.
Il default di Archegos Capital Management ha comportato perdite consistenti per alcune delle banche creditrici, Nomura ha dichiarato una perdita per circa $2 miliardi mentre Credit Suisse deve ancora quantificarla, le cui azioni sono state colpite dalle vendite nella giornata di lunedì 29 marzo (Nomura ha registrato una performance di -16% dai prezzi di chiusura di venerdì).
Il primo di aprile si riunirà il gruppo OPEC+ per decidere se mantenere o ridurrei tagli alla produzione di petrolio. Nel mese di marzo, il cartello dei produttori di greggio aveva optato per mantenere i tagli in essere, tra i quali una ulteriore riduzione volontaria della produzione dell’Arabia Saudita, in quanto la domanda di greggio non permetteva un’espansione della produzione.
Venerdì 2 aprile sarà il giorno della pubblicazione del report sul mercato del lavoro USA per il mese di marzo. Le attese sono per un forte rimbalzo dei posti di lavoro creati, grazie alla campagna vaccinale che ha permesso di riaprire molte attività.
CONSIDERAZIONI FINALI
“All but fully recovered.”
Il messaggio dell’autorità monetaria americana è stato ribadito anche in un’intervista rilasciata dal presidente FED Jerome Powell, durante la quale ha dichiarato che il supporto della banca centrale da lui presieduta sarà ridotto solamente una volta che l’economia americana sarà tornata ai livelli pre-pandemici, e che per farlo ci vorrà qualche tempo, allontanando quindi la data di inizio di rialzo dei tassi d’interesse.
Al fine di rafforzare il messaggio Powell si è soffermato anche sulla portata inclusiva della ripresa economica, evidenziando come in essa vadano coinvolte tutte le fasce di popolazione, dunque anche le minoranze, che sono state maggiormente colpite dalla crisi.
Tutte le banche centrali si dichiarano perciò estremamente accomodanti ed evidenziano come il ruolo più importante, in questo momento, sia giocato dai governi e dagli stimoli che metteranno in campo.
Su questo tema, in Europa siamo alle prese con la presentazione dei piani governativi per accedere al Recovery Fund, con la Commissione Europea che preme per investimenti di lungo termine e legati alla transizione ecologica.
Negli Stati Uniti, invece, dopo l’approvazione del Rescue Plan da $1.9 trillion, l’amministrazione Biden sta già studiando un piano da $3 trillion di più ampio respiro che sia focalizzato sul rinnovamento infrastrutturale e la trasformazione green dell’economia.
Gli investitori, con il progredire delle vaccinazioni, sono sempre più focalizzati proprio sul supporto alla nascente ripresa economica da parte delle banche centrali, ma soprattutto dei governi, e qualunque ritardo di attuazione degli ingenti stimoli approvati potrebbe comportare un freno alle aspettative del mercato.
POSIZIONAMENTO LINEE DI GESTIONE
Buona la performance delle nostre linee di gestione, nonostante la settimana sostanzialmente cauta dei mercati. Le linee con componente azionaria hanno tratto beneficio dall’esposizione a settori più ciclici come quello finanziario statunitense e a quelli industriali, sia europei che americani.
La stock selection operata sulla linea Chronos ha permesso di ridurre al minimo l’impatto della discesa del settore tecnologico americano e di avere un contributo positivo dalle società appartenenti ai settori più ciclici.
Positive anche le linee obbligazionarie, che beneficiano del restringimento degli spread tra componente corporate e governativa.
La SICAV SCM Stable Return mantiene il suo trend positivo grazie alla diversificazione del portafoglio titoli e alla gestione attiva del cambio valutario Euro/Dollaro.