ULTIMA SETTIMANA
La settimana appena trascorsa evidenzia ancora il trend negativo per i mercati azionari, i quali solo venerdì hanno accennato un minimo e timido rimbalzo. A conferma del quadro generale vi è il rafforzamento dello yen giapponese e del franco svizzero, mentre le quotazioni dell’oro e gli indici di volatilità salgono ma non a livelli eccessivi. I rendimenti dei titoli governativi, in generale, sono diminuiti.
Fonte Dati: Bloomberg
L’evento che ha catturato l’attenzione degli investitori è quello delle elezioni per il rinnovamento dell’Euro-Parlamento. I partiti europeisti sono riusciti a mantenere i due terzi dei seggi ma, tuttavia, i partiti nazionalisti e di estrema destra hanno ottenuto risultati importanti. A tal proposito, si segnala che in Francia il partito République en Marche di Emmanuel Macron viene superato dal Rassemblement National di Marine Le Pen. In Germania il CDU di Angela Merkel ottiene il peggiore risultato dal 1949. In Italia il Movimento 5 Stelle vede un notevole ridimensionamento a tutto vantaggio di Lega e, in parte, del Partito Democratico. Nel complesso non si tratta di risultati destabilizzanti anche se emergono dei messaggi forti ai singoli paesi. Ora ci sarà da valutare come verrà formato il nuovo governo europeo, sulla base di un accordo tra Popolari, Social Democratici e Liberali.
Rimanendo in ambito politico, venerdì la Premier britannica Theresa May ha annunciato le sue dimissioni a valere dal 7 giugno. Il toto-successore è iniziato con in pole position Boris Johnson, il quale ha rilasciato subito dichiarazioni forti su una possibile uscita No-Deal dall’Unione Europea. La sterlina ne ha risentito superando il livello di 0.88 contro l’euro.
Fonte Dati: Boomberg
La guerra commerciale tra USA e Cina propone le news più disparate. La Cina parla di “Lunga Marcia” riferendosi all’intenzione di affrontare con coraggio e ad oltranza gli attacchi dell’amministrazione americana. Per contro Trump si dichiara ottimista sul buon esito dei negoziati con Pechino e, tra un mese al G20 di Osaka, vedrà il suo “amico” Xi Jingping.
Huawei, azienda cinese leader delle telecomunicazioni, è ritenuta un’azienda pericolosa per la sicurezza nazionale (ricordiamo che Huawei è una società privata ma si ipotizza che nell’azionariato ci sia il governo cinese) e, dopo Google con gli smatphone, anche Microsoft non accetta più nuovi ordini eliminando i PC di Huawei dallo store online. Huawei ha una quota di mercato irrisoria negli Stati Uniti e per questo motivo soffre molto di più la mancanza delle licenze di Google che il divieto di import.
L’OCSE nel suo nuovo outlook rivede al rialzo le stime sul Pil italiano da -0.2% a 0% per l’anno in corso. Non si parla, quindi, di recessione ma se mai di stagnazione, citando fra i problemi del nostro paese, come sempre, la bassa produttività̀ e i bassi investimenti in infrastrutture.
Fonte: OECD
Le tensioni internazionali sul commercio cominciano a palesarsi anche sui dati macroeconomici: il PMI giapponese è sceso sotto la soglia del 50 segnalando una contrazione dell’attività manifatturiera; in Europa i dati PMI non sono brillanti così come l’IFO tedesco che delude significativamente le attese, negli Stati Uniti forte calo sia per il PMI manifatturiero (da 52.6 a 50.6) che per quello relativo ai servizi (50.9 da 53).
Circa 173 aziende (fra le quali Nike e Adidas) hanno firmato un appello al presidente americano esortandolo a riconsiderare i dazi sulle scarpe prodotte in Cina che avrebbero effetti “catastrofici per i consumatori, le aziende e l’economia americana”.
QUESTA SETTIMANA
Tutti auspicano una risoluzione del conflitto Cina – Stati Uniti ma pochi credono che questo avverrà entro il G20 di Osaka di fine giugno. In realtà l’oggetto della disputa riguarda non solo i motivi economici ma una posizione di predominio e leadership che i due giganti si stanno contendendo.
Tale scenario economico si prospetta molto agitato e chi soffre la
volatilità ovviamente patirà molto i movimenti dei mercati, mentre chi avrà il
timone ben saldo potrà uscirne vincitore. Ora che le onde sono alte, dove ci si
troverà quando le acque si calmeranno nessuno lo può sapere ma è sulla
capacità di vedere un plausibile approdo finale che si fa la differenza.